giovedì 30 marzo 2017

UK: CONSEGNATA A DONALD TUSK LA LETTERA DI ADDIO ALL'EUROPA

Fuori dall'Europa: la May ha firmato il documento che darà ufficialmente inizio alle trattative.

Risultati immagini per tim barrowAdesso Brexit è realtà: non più solo un'opinione espressa dal popolo britannico, ma un atto ufficiale del Governo del Regno Unito. Theresa May ha firmato la lettera che notifica l'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il documento è stato consegnato da Tim Barrow, ambasciatore del Regno Unito presso l'Unione Europea, al Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.

Durante il discorso tenuto alla House of Commons, la Premier May ha affermato che la "Gran Bretagna ha davanti a sé i suoi giorni migliori, perchè la Brexit sarà per il paese un'occasione per diventare più forte e più unito". Ha inoltre detto che l'UK uscirà dal mercato unico, perchè la permanenza del Paese all'interno del mercato comune sarebbe incompatibile con la scelta espressa dai cittadini il 23 giugno scorso con il referendum.

Ora non rimane che seguire con attenzione i negoziati tra il Regno Unito e gli altri 27 Paesi della Comunità Europea; negoziati che dureranno almeno due anni, e che decideranno il futuro dell'Europa.

giovedì 23 marzo 2017

MAY: BREXIT UFFICIALMENTE AL VIA IL 29 MARZO.

La Premier inglese Theresa May attiverà l'art. 50 la prossima settimana. 

Risultati immagini per theresa mayDopo l'approvazione del disegno di Legge da parte del Parlamento e la successiva ratifica della Regina, toccava ora a Theresa May avviare le procedure di Brexit.
La Premier ha dunque fissato nel prossimo 29 marzo la data in cui attiverà l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, comunicando ufficialmente l'intenzione del Regno Unito di lasciare l'Unione Europea e dando inizio alle conseguenti trattative.

Donald Tusk, Presidente del Consiglio Europeo, ha dichiarato che sarà in grado di rispondere alla comunicazione della May nel giro di 48 ore e di tracciare le linee guida per i negoziati, e che tra la fine di aprile e l'inizio di maggio convocherà i rappresentanti dei restanti 27 Stati membri per un summit per l'approvazione delle linee guida.

Come già ricordato più volte, i negoziati tra l'UK e gli altri Stati dell'UE dovranno durare un tempo minimo di due anni; per tutta la durata delle trattative, l'UK resterà a tutti gli effetti un paese membro dell'UE. Molti temono che le trattative si muovano in direzione di una "Hard Brexit", una Brexit dura, con l'UK chiuso alla libera circolazione delle persone e fuori dal mercato unico, anche in conseguenza del terribile attentato che proprio ieri ha colpito Londra, provocando quattro morti e moltissimi feriti.

Non resta che seguire gli sviluppi e le prossime trattative, che un po' per volta chiariranno tutti i dubbi sulle modalità di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.




giovedì 16 marzo 2017

IL PARLAMENTO APPROVA LA "BREXIT BILL" E LA REGINA DA' L'ASSENSO REALE

Ora la via per la Brexit è aperta: a breve Theresa May potrà attivare l'articolo 50.

Lunedì 13 marzo il Parlamento britannico si è espresso definitivamente sulla proposta di Legge per la Brexit, decidendo di approvare la bozza originaria senza emendamenti.

Risultati immagini per regina elisabetta iiLa House of Lords aveva proposto due emendamenti alla legge: il primo mirava a garantire ai cittadini UE residenti nel Regno Unito il riconoscimento automatico dei loro diritti, il secondo intendeva conferire al Parlamento il potere di approvare o meno gli esiti delle trattative tra l'UK e la Comunità Europea.

La House of Commons, tuttavia, in fase di riesame ha deciso di non approvare gli emendamenti, riportando la proposta di legge allo stato originario e la House of Lords ha infine dato il suo assenso a questo stato di cose. Per diventare definitiva, quindi, la legge necessitava solo più dell'assenso reale, assenso che è stato conferito questa mattina dalla Regina Elisabetta II. Lo "European Union Bill" è quindi diventato formalmente legge.

La Premier Theresa May è quindi autorizzata ad avviare ufficialmente le procedure di uscita, secondo quanto stabilito dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona.
In risposta all'approvazione della legge, la Leader Scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato che già dalla prossima settimana avvierà l'iter per l'indizione di un secondo referendum per l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito; una proposta alla quale, però, Theressa May si è opposta fermamente, perchè è convinta che un secondo referendum causerebbe un clima di incertezza.





venerdì 10 marzo 2017

BREXIT, NUOVO COLPO PER LA MAY: I LORDS APPROVANO DIRITTO DI VETO SU ESITO NEGOZIATI

La Camera dei Lords introduce un nuovo emendamento alla "Legge Brexit" che prevede il voto vincolante del Parlamento britannico sull'esito delle trattative con l'UE.

La bozza di legge per regolamentare l'approccio del Governo britannico alle future trattative per l'uscita dall'Unione Europea è ancora al vaglio della Camera dei Lords per l'introduzione di clausole ed emendamenti.

Risultati immagini per house of lordsE' di circa una settimana fa l'approvazione, da parte dei Lords, di un emendamento in base al quale i diritti dei cittadini UE già residenti nel Regno Unito verranno automaticamente garantiti, a prescindere da eventuali "accordi di reciprocità" con gli altri paesi membri (vai all'articolo).

Risale invece a due giorni fa l'approvazione di un altro emendamento, che prevede il voto vincolante delle Camere del Parlamento britannico sui risultati delle trattative per l'uscita dall'UE che il Governo UK condurrà con gli altri paesi dell'Unione.

Questo non significa, naturalmente, che verrà indetto un secondo referendum popolare, ma che verrà introdotto il diritto, per i membri del Parlamento, di esprimere il proprio parere sull'esito delle trattative attraverso una votazione. Questo parere avrà valore vincolante, quindi se il Parlamento non approvasse i risultati delle trattative, il Governo potrebbe anche essere costretto a riaprire i negoziati con l'Unione.

Per diventare effettivo, però, anche questo emendamento dovrà ricevere l'approvazione della Camera dei Comuni, che a breve riesaminerà la proposta di Legge con le integrazioni proposte dai Lords.

Nel frattempo, il Ministro degli Esteri Boris Johnson ha dichiarato alla stampa che il Regno Unito respingerà la richiesta di pagamento di 60 miliardi di euro avanzata dall’UE con l'intento di addebitare all'UK i versamenti fino al 2020 per far fronte agli impegni precedentemente assunti.

giovedì 2 marzo 2017

THERESA MAY: BLOCCARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE DAL 15 MARZO?

Intanto, la House of Lords approva un emendamento per garantire i diritti dei cittadini UE che già si trovano in UK

Il dibattito su Brexit è in pieno svolgimento in questi giorni e, com'era prevedibile, uno degli argomenti più dibattuti è proprio quello dell'immigrazione.

Risultati immagini per house of lordsÈ ormai noto a tutti che, secondo la stampa inglese, pochi giorni fa la Premier britannica Theresa May avrebbe manifestato l'intenzione di avviare l'articolo 50 del Trattato di Lisbona il prossimo 15 marzo, dando così l'avvio ufficiale alle procedure di uscita dall'UE.
Nella stessa data, sempre secondo le indiscrezioni dei media, la Premier intenderebbe mettere fine alla libera circolazione dei cittadini europei nel Regno Unito. Questo significa che ai cittadini europei che arriveranno in UK dopo tale data non sarà più automaticamente riconosciuto il diritto a risiedere permanentemente nel Paese, ma entrerà in vigore un sistema di visti e una serie di limitazioni all'accesso ai benefits. Il ministro degli Interni Amber Rudd ha confermato questo programma, anche se ha dichiarato che i lavori sono ancora in corso, e le modalità effettive verranno definite nel corso delle prossime trattative con l'Unione Europea.

Se dunque il destino di chi arriverà in UK nei prossimi mesi sembra piuttosto oscuro, uno spiraglio di luce si apre invece per i cittadini UE che già risiedono nel Paese: ieri infatti i Lords hanno approvato un emendamento al cosiddetto "disegno di legge Brexit" in base al quale verranno garantiti i diritti di coloro che attualmente vivono nel Regno Unito. L'emendamento ora dovrà essere approvato anche dalla House of Commons per diventare effettivo.

Dal canto suo, la Premier May si è detta favorevole al riconoscimento del diritto di residenza permanente agli europei già presenti nel Regno Unito, a condizione però che lo stesso diritto venga riconosciuto anche ai cittadini britannici che risiedono nei vari paesi europei.