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Ma quali sono le informazioni contenute in questo memorandum?
Il documento segnala due difficoltà principali che il governo sta incontrando nell'affrontare la Brexit. Prima di tutto, le discordie tra i membri del governo stesso, in particolare tra i ministri Johnson, Davis e Fox, a favore di una "hard Brexit" che blocchi l'immigrazione anche a discapito della permanenza nel mercato unico, e i ministri Hammon e Clark favorevoli invece a una "soft Brexit" che mantenga l'UK all'interno del mercato comune europeo. Ci vorrebbero almeno sei mesi, secondo l'anonimo commentatore, per raggiungere un accordo sulla strategia da adottare.
In secondo luogo, i funzionari dell'esecutivo non sembrano da soli essere all'altezza di svolgere un compito fondamentale nel processo di uscita dall'UE, ovvero quello di esaminare tutte le leggi emesse negli ultimi 40 anni secondo i canoni della legislazione europea e rielaborarle per adattarle alla legislazione britannica. Un impegno ciclopico, che pare richiederebbe il lavoro di 30mila esperti e consulenti.
A questo si aggiunge da una parte l'abitudine, non molto gradita, della May di voler fare e decidere tutto da sola, e dall'altra l'incognita del verdetto della Corte Suprema, che dovrà decidere in merito alla votazione parlamentare sull'avvio dell'articolo 50.