martedì 18 aprile 2017

ANNUNCIO A SORPRESA DI THERESA MAY: A GIUGNO UK AL VOTO.

Secondo la Premier, le elezioni sono l'unico modo per garantire stabilità e sicurezza al Regno Unito per gli anni a venire.

In una dichiarazione a sorpresa rilasciata questa mattina davanti al n.10 di Downing Street, il Primo Ministro britannico Theresa May ha reso noto che saranno indette nuove elezioni generali per l'UK per il prossimo 8 giugno. Dichiarazione ancora più sorprendente se si pensa che la Premier si era sempre detta contraria all'idea di un voto anticipato.

Risultati immagini per theresa mayLa May ha affermato che l'opposizione sta mettendo a rischio i lavori del Governo per la Brexit. "Dopo il voto del Paese per l'uscita dall'Unione Europea, la Gran Bretagna ha avuto bisogno di sicurezza, stabilità e una forte leadership. Da quando sono diventata Primo Ministro, questo è ciò che ho dato al Paese. Ma ora i Laburisti hanno minacciato di votare contro l'accordo finale che verrà raggiunto, i Liberal Democratici hanno affermato di voler condurre il Governo a un punto morto." E ha proseguito: "Abbiamo bisogno di elezioni generali, e ne abbiamo bisogno adesso. Sono giunta solo ultimamente e con riluttanza a questa conclusione, ma adesso mi rendo conto che è l'unico modo per garantire stabilità al Paese per gli anni a venire".

In base alla legge britannica la May non può indire le elezioni direttamente, ma la Premier ha dichiarato che presenterà una mozione alla House of Commons. Questo significa che sarà necessario l'avallo di due terzi dei membri della Camera, che voteranno domani dopo un dibattito di 90 minuti.

David Cameron considera la decisione della May saggia e coraggiosa. Jeremy Corbin, leader del Partito Laburista, ha dichiarato di avere accolto favorevolmente la dichiarazione della May, considerandola un'opportunità per il popolo britannico di votare a favore di chi metta l'interesse della maggioranza al primo posto. Tim Farron, leader dei Liberal Democratici, sostiene che queste elezioni saranno l'occasione per cambiare la direzione in cui si sta muovendo il Paese e per evitare una Hard Brexit che porterà al disastro. 

mercoledì 12 aprile 2017

BREXIT: RUSSIA E CINA SOSPETTATE DI INTROMISSIONI NELLE VOTAZIONI

Membri del Parlamento britannico temono che governi stranieri abbiano interferito con il sito web governativo nel 2016

Risultati immagini per cyber attackSecondo la notizia riportata questa mattina dal quotidiano The Guardian, una commissione di parlamentari inglesi avrebbe dichiarato che alcuni stati esteri, come Russia e Cina, potrebbero avere giocato un ruolo nel crollo del sito web per la registrazione al voto nel periodo immediatamente precedente al referendum su Brexit del 23 giugno 2016.

Secondo il rapporto della commissione, i parlamentari erano profondamente preoccupati riguardo a presunte interferenze di paesi stranieri nella votazione riguardante l'uscita dell'UK dall'Unione Europea. La commissione non identifica chi, nello specifico, potrebbe avere avuto delle responsabilità in merito, ma fa notare che sia la Russia che la Cina utilizzano un approccio agli attacchi informatici basato sulla conoscenza della psicologia di gruppo e sul condizionamento dei singoli. I sospetti si basano anche sulle frequenti dichiarazioni in base alle quali la Russia avrebbe tentato di influenzare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e in Francia.

Sta di fatto che, nel 2016, il governo inglese si trovò a dover prorogare il termine per la registrazione al voto proprio a causa di un crollo del sito web governativo poco più di un'ora prima della scadenza, incidente che mise a rischio il diritto di voto di decine di migliaia di cittadini. Allora, il governo giustificò l'accaduto con il picco di accessi al sito senza precedenti, dato che più di 500mila persone cercarono di registrarsi proprio l'ultimo giorno. Oggi il rapporto della commissione parlamentare sostiene, invece, che alcuni indizi farebbero pensare ad un attacco informatico.

L'incidente non ha, di fatto, avuto effetti materiali sul risultato del referendum, ma la commissione ritiene che l'accaduto debba servire da lezione per le future votazioni.