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I portavoce britannici hanno sottolineato che lo scopo dell'incontro non era quello di aprire i negoziati, che potranno effettivamente avere inizio solo con l'attivazione dell'articolo 50, ma piuttosto quello di avviare un dialogo che conduca a un'uscita dell'UK dall'UE in un clima di distensione, favorevoli a tutti i paesi coinvolti.
Nonostante i buoni propositi, pare che le premesse dell'incontro non siano state caratterizzate da molta serenità: si dice che il ministro Davis, nei giorni precedenti all'incontro, si sia rivolto alla stampa riferendosi all'interlocutore Verhofstadt come a "Satana"; l'europarlamentare avrebbe ribattuto dicendo di non vedere l'ora di incontrare Davis per il loro "infernale incontro".
Nonostante questo preliminare scambio di convenevoli, Davis e Verhofstadt si sono trovati d'accordo sulla necessità di avviare il più presto possibile i negoziati sulla Brexit, per arrivare a una conclusione prima delle prossime elezioni europee. Punto di disaccordo, invece, è stata la libertà di circolazione delle persone, sulla quale Verhofstadt ha dichiarato di non voler assolutamente scendere a patti, ma che verrebbe invece messa in discussione se l'UK scegliesse di percorrere la strada di una "Hard Brexit".