La bozza di legge per regolamentare l'approccio del Governo britannico alle future trattative per l'uscita dall'Unione Europea è ancora al vaglio della Camera dei Lords per l'introduzione di clausole ed emendamenti.

Risale invece a due giorni fa l'approvazione di un altro emendamento, che prevede il voto vincolante delle Camere del Parlamento britannico sui risultati delle trattative per l'uscita dall'UE che il Governo UK condurrà con gli altri paesi dell'Unione.
Questo non significa, naturalmente, che verrà indetto un secondo referendum popolare, ma che verrà introdotto il diritto, per i membri del Parlamento, di esprimere il proprio parere sull'esito delle trattative attraverso una votazione. Questo parere avrà valore vincolante, quindi se il Parlamento non approvasse i risultati delle trattative, il Governo potrebbe anche essere costretto a riaprire i negoziati con l'Unione.
Per diventare effettivo, però, anche questo emendamento dovrà ricevere l'approvazione della Camera dei Comuni, che a breve riesaminerà la proposta di Legge con le integrazioni proposte dai Lords.
Nel frattempo, il Ministro degli Esteri Boris Johnson ha dichiarato alla stampa che il Regno Unito respingerà la richiesta di pagamento di 60 miliardi di euro avanzata dall’UE con l'intento di addebitare all'UK i versamenti fino al 2020 per far fronte agli impegni precedentemente assunti.