mercoledì 2 novembre 2016

UK: IPOTESI DI UN'AREA DI "LIBERO SCAMBIO" PER IL SETTORE AUTOMOBILISTICO

Allo studio del governo britannico le possibili misure per mantenere la competitività dell'industria dell'auto anche dopo la Brexit.

Come riportato dal sito web di Quattroruote, la notizia dell'intenzione, da parte della Nissan, di continuare a produrre nuovi modelli nello stabilimento britannico di Sunderland è stata accolta con sollievo dal Regno Unito.
L'uscita dell'UK dall'Unione Europea potrebbe comportare l'introduzione di nuovi dazi doganali che peserebbero negativamente sull'export dei prodotti britannici, automobilistici e non. Questo soprattutto nel caso in cui venisse attuata la cosiddetta "Hard Brexit", che implicherebbe l'uscita della Gran Bretagna dal mercato comune europeo.

Come è noto, a distanza di pochi mesi dal referendum si è creata una spaccatura tra due diversi modi di interpretare il processo di uscita dell'UK dall'Unione Europea: da una parte, i sostenitori della "soft Brexit" sono favorevoli a un'uscita morbida, che riconosca alla Gran Bretagna un ruolo all'interno del mercato comune europeo e dia ancora spazio alla libera circolazione delle persone; dall'altra parte, i fautori della "Hard Brexit" sostengono l'ipotesi di un'uscita più radicale, con forti limiti all'immigrazione dai paesi dell'UE anche a costo di rinunciare alle agevolazioni commerciali del mercato comune.

Per questo motivo, si fanno sempre più insistenti le pressioni, da parte degli interessati, affinché il governo May trovi delle soluzioni a vantaggio dell'intero comparto dell'industria automotive. Greg Clark, segretario per gli Affari del Governo May, ha dichiarato che il governo è intenzionato a mantenere alta la competitività del settore automobilistico britannico.
L'ipotesi al vaglio sarebbe quella di una "zona di libero scambio" con i Paesi dell’Unione Europea,
che permetterebbe di commerciare con gli altri paesi europei senza dazi doganali e pratiche burocratiche.
Una possibilità potrebbe essere quella di adottare il cosiddetto "modello turco", con l'adesione del Regno Unito all'EFTA (European Free Trade Association): questo permetterebbe all'UK di commerciare liberamente con i paesi dell'Unione Europea pur senza farne parte, proprio come accade alla Turchia. L'aspetto negativo di questa ipotesi è che l'UK sarebbe però escluso dalla possibilità di trattare con grandi realtà come l'India e la Cina.