domenica 28 agosto 2016

DOPO BREXIT, IL VOTO DI ITALIA, AUSTRIA E OLANDA TIENE IN ANSIA LA UE

Dopo Brexit i riflettori di tutta Europa sono puntati sul voto in Austria e Olanda, dove l'onda euroscettica guadagna terreno e ovviamente sul referendum costituzionale di novembre in Italia

pubblicato da: www.firstonline.info

Dopo Brexit l’Europa si prepara ad affrontare nuove turbolenze politiche. Ad incidere fortemente sul futuro dell’Unione Europea e sui progetti di unità confermati da Ventotene dai leader di Italia, Francia e Germania, saranno appuntamenti elettorali ad alto rischio in programma in Austria e Olanda, senza trascurare ovviamente il referendum costituzionale di novembre in Italia i cui effetti stabilizzanti o destabilizzanti riguarderanno non solo il nostro Paese e il governo Renzi ma gli equilibri politici di tutto il Vecchio continente.

Vienna, il prossimo 2 ottobre si ripeterà il secondo turno delle elezioni presidenziali annullato dalla Corte Costituzionale dopo il ricorso presentato dal partito ultranazionalista FPÖ in seguito ad alcune irregolarità verificatesi nel corso degli scrutini. Lo scorso 22 maggio, a sorpresa, il candidato dei indipendente dei Verdi Alexander Van der Bellen era riuscito a soffiare la presidenza all’esponente della forza politica di estrema destra Norbert Hofer con soli 31mila voti di scarto, facendo tirare un sospiro di sollievo all’intero continente.

La prossima tornata elettorale però potrebbe avere un risultato diverso. Secondo un sondaggio Gallup condotto per il giornale popolare Oesterreich l’elettorato austriaco sarebbe propenso a cambiare il voto espresso al ballottaggio di maggio, dando la vittoria a Hofer. Parlando in numeri, quest’ultimo avrebbe sei punti percentuali di vantaggio sull’avversario: 53% per il candidato dell’ultra destra a fronte del  47% registrato da Van der Bellen. Secondo la stessa rilevazione il 55 degli intervistati avrebbe infatti dichiarato di voler modificare la propria votazione, mentre un ulteriore 12% starebbe pensando di cambiare.

Ma a preoccupare l’Unione Europea c’è anche l’Olanda in cui il PVV, partito di estrema destra, anti-islamico ed euroscettico,  guidato da Geert Wilders continua a guadagnare consensi. Lo scorso 24 giugno, subito dopo il referendum che ha decretato la fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue,  Wilders dichiarò: “Giovedì 23 giugno 2016 resterà nella storia come il giorno dell'indipendenza. Ora è tempo di un nuovo inizio, anche nei Paesi Bassi".

Amsterdam andrà alle urne nel maggio del 2017 e, in base ai sondaggi, l’ascesa di Wilders al potere diventa sempre più probabile. Secondo le rilevazioni infatti, il leader del partito di estrema destra può contare su un consenso tre volte superiore a quello registrato alle elezioni del 2012 quando il PVV ottenne il 10,1% dei voti (-5,4% rispetto alle elezioni di 2 anni prima) e 15 seggi alla Camera.

Secondo quanto dichiarato nel corso degli ultimi mesi dal leader euroscettico, nel caso in cui riuscisse a vincere, il PVV proporrebbe un referendum sul modello della Brexit.