pubblicato da: www.corriere.it

La strategia del Remain
I fautori del Remain sostenevano la necessità di un passaggio in Parlamento dato che il referendum avrebbe solo una valenza consultiva ma la premier non ha alcuna intenzione di offrire ai suoi avversari l’opportunità di fermare l’uscita del Paese dalla Ue. In passato, infatti, l’ex premier Tony Blair e il candidato alla leadership del Labour Owen Smith — tra gli altri — hanno ipotizzato che i parlamentari contrari all’uscita dalla Ue potrebbero usare un voto alla Camera dei Comuni per ribaltare il risultato del referendum.
L’articolo 50
Il Telegraph riferisce che la premier ha consultato una schiera di avvocati per essere certa di avere il potere di invocare l’Articolo 50 senza l’autorizzazione del Parlamento. Anche perché, come è noto, a Westminster i favorevoli alla Ue sono in stragrande maggioranza in entrambe le Camere.
La strategia del Labour era stata resa nota da Owen Smith qualche giorno fa: «Sotto la mia guida il partito non firmerà mai un assegno in bianco ai Tory — aveva detto — . Voteremo in Parlamento per bloccare ogni tentativo di invocare l’articolo 50 finché Theresa May non indirà un secondo referendum sulla questione».