mercoledì 29 giugno 2016

DIBATTO SULLA BREXIT NEL PARLAMENTO EUROPEO

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Dibattito sulla Brexit e sulle sue conseguenze
Comunicati stampa - Costituzione / Istituzioni / Trattati − 28-06-2016 - 16:24

Martin Schulz (S&D, DE), Presidente del Parlamento europeo, ha aperto il dibattito sottolineando che si tratta della prima volta in assoluto che ha luogo una sessione straordinaria indetta con un preavviso così breve, evidenziando come pure la decisione dei cittadini britannici di lasciare l'UE non abbia precedenti.

Si è quindi rivolto all’ex Commissario Lord Hill, ringraziandolo per il lavoro svolto alla Commissione e per la sua decisione di dimettersi dopo aver sostenuto la campagna in favore della Gran Bretagna nell'UE. Il suo intervento è stato seguito da una standing ovation dei deputati e dei colleghi commissari.  (...)

"Dobbiamo rispettare la volontà del popolo britannico", ha detto il Presidente della Commissione europeaJean-Claude Juncker, e "ci devono essere conseguenze". Ha, quindi, chiesto al governo britannico di "chiarire" la situazione nel più breve tempo possibile, per evitare l'incertezza. "Nessuna notifica, nessuna trattativa", ha dichiarato, chiarendo che non ci saranno colloqui segreti o informali con Londra. Rivolgendosi al leader dell'UKIP, Nigel Farage, ha dichiarato "si è battuto per l'uscita, i britannici hanno votato in favore dell'uscita, quindi cosa ci fa lei qui?".

Il leader del gruppo PPE, Manfred Weber (DE), ha inviato un messaggio ai giovani britannici, oltre il 73% dei quali ha votato 'remain': "Noi non vi lasciamo da soli". Ha quindi ribadito che i populisti hanno vinto il referendum e ha definito Nigel Farage un bugiardo, a causa delle sue presunte false affermazioni durante la campagna. "Ci aspettiamo ora una notifica dell'articolo 50 e trattative di uscita rapide e eque". "I tempi della pacificazione sono terminati", ha concluso Weber, chiedendo che i politici ora smettano di "colpire di Bruxelles" e si assumano la responsabilità.

“L’Unione europea non può diventare ostaggio dei giochi di corrente dei conservatori. Le autorità inglesi devono notificare quanto prima la volontà di recesso del Regno Unito”, ha detto Gianni Pittella (IT), leader del gruppo S&D. “Io oggi dico con chiarezza che il nostro gruppo si opporrà con tutte le nostre forze alla traduzione nel diritto dell’Unione del Fiscal Compact che va invece superato. Bene la flessibilità di bilancio ma bisogna fare di più per favorire gli investimenti pubblici e privati. O l’Europa da risposte a queste questioni oppure prima o più verrà travolta”, ha aggiunto.  (...)

E 'difficile accettare una decisione che non si condivide", ma la scelta del Regno Unito deve essere rispettata, ha detto il leader del gruppo ALDE Guy Verhofstadt (BE). Tuttavia, il modo in cui la campagna "leave" ha vinto, con manifesti sul tipo della propaganda nazista e su bugie ha creato un clima di paura e di negatività. Continuare con l'incertezza di oggi peggiorerebbe la situazione. "Solo se l'articolo 50 verrà invocato immediatamente si potrà fermare questo processo - i 27 stati membri non dovrebbero attendere che un disorientato partito Tory rimetta insieme i suoi cocci", ha detto. (...)

Dopo un richiamo all'ordine del Presidente per calmare l'Aula e permettere che l'oratore successivo potesse essere ascoltato, il leader dell'EFDD, Nigel Farage (UK) ha rilevato che coloro che 17 anni fa lo derisero quando arrivò al Parlamento annunciando una campagna per lasciare l'Unione europea, ora non ridono: "voi, come progetto politico, non volete accettare la realtà". Ha, quindi, previsto che il Regno Unito non sarà l'ultimo Stato membro a lasciare l'Unione e ha chiesto un "atteggiamento maturo e ragionevole" per negoziare le nostre relazioni future. Ha poi ammonito che se l'UE rifiutasse un accordo commerciale ragionevole, le conseguenze sarebbero di gran lunga peggiori per i 27 che non per il Regno Unito. "Anche nessun accordo è meglio per il Regno Unito che l'attuale accordo marcio che abbiamo ora", ha concluso.   (...)

Alyn Smith (Verdi/ALE, UK) ha detto: “Siamo orgogliosamente scozzesi e io sono un fiero europeo”. Voglio che il mio paese sia internazionalista, cooperativo, ecologico, ed europeo in modo giusto. E il popolo di Scozia, insieme con il popolo dell’Irlanda del Nord e la gente di Londra e un sacco di persone provenienti da Galles e Inghilterra, ha votato a rimanere all'interno della nostra famiglia di nazioni. Chiedo che ciò sia rispettato. Avremo bisogno di teste lucide e cuori caldi. Ma per favore ricordate questo: la Scozia non vi deluderà. “Vi prego, non abbandonate la Scozia ora!”

Martina Anderson (GUE / NGL), ha dichiarato: "Noi dell'Irlanda del nord non siamo vincolati dal voto del Regno Unito. Rispettiamo e sosterremo i voti dell'Irlanda del nord che, proprio come la Scozia, ha votato per rimanere. L'ultima cosa che la gente dell'Irlanda del nord ha bisogno è una nuova frontiera con 27 Stati membri!"   (...)

Ryszard Legutko (ECR, PL) ha detto che la Brexit "è la cosa peggiore mai accaduta nella storia dell'integrazione europea". "Dobbiamo riflettere su come rimediare", ha aggiunto rivolgendosi sia alla Commissione sia al Parlamento. "Il quadro non è affatto roseo", ha sottolineato, chiedendo se i leader europei siano capaci di imparare dagli errori.

Gianni Pittella, rivolgendosi a Farage, ha detto: “Lei non ha fatto il bene del suo paese e la storia lo dimostrerà. Non è un momento di polemiche, di strumentalizzazione, è un passaggio storico importante. Bisogna fare chiarezza. Si è voluto, da parte di alcuni, una Brexit, e Brexit è stata. Non si capisce perché si traccheggia. Ora è chiaro, c'è chi vuole approfittare di questo voto per distruggere. Noi siamo sul fronte opposto, e siamo in buona compagnia”.