E’ una delle proposte italiane per “rafforzare la democrazia europea” dopo la Brexit. Roma propone anche una revisione annuale dello stato di diritto nei Paesi Ue e in quelli candidati, a partire dalla Turchia
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Alla riunione dei ministri per preparare il nuovo incontro informale a 27, in programma a Bratislava per il prossimo 16 settembre, il sottosegretario ha ribadito anche l’importanza di “usare un metodo trasparente per negoziare con la Gran Bretagna”, evitando “riunioni informali dietro le quinte” e nel “pieno rispetto del ruolo delle istituzioni Ue”. Una linea condivisa dalla presidenza: “Non ci saranno negoziati di nessun tipo, né a livello tecnico né a livello politico prima che il Regno Unito abbia notificato formalmente la procedura dell’articolo 50”, ha assicurato Ivan Korcok, ministro slovacco per gli Affari europei, smentendo le indiscrezioni di stampa secondo cui tra Ue e Regno Unito starebbe già prendendo forma un accordo, secondo cui Londra potrebbe escludere i lavoratori Ue per sette anni ma manterrebbe l’accesso permanente al mercato unico. “Le considero altamente speculative”, ha chiarito Korcok, assicurando: solo “una volta che sarà lanciato l’articolo 50 inizieremo la discussione sulla nuova relazione e una parte sarà il livello di integrazione nel mercato unico”.
Sul tavolo dei ministri, dunque, ci sono per il momento solo le possibili risposte per rilanciare l’Ue dopo la batosta arrivata dal responso del referendum.
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