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Nei giorni successivi al referendum del 23 giugno, gli esperti di economia della City si erano espressi in maniera molto critica sulla prospettive di crescita economica per il Regno Unito, prevedendo una vera e propria contrazione del PIL per due trimestri. Tecnicamente, una recessione. Secondo un sondaggio avvenuto pochi giorni dopo il referendum, il 71% degli intervistati avevano prospettato una recessione sia per il 2016 che per il 2017.
Invece, a sorpresa, da Londra arrivano dati molto incoraggianti.
I dati sulle vendite al dettaglio e sul settore manufatturiero dei mesi di luglio e agosto hanno spinto gli economisti inglesi a correggere le loro previsioni.
Morgan Stanley ha dichiarato di aver valutato nuove previsioni di crescita, ora che l'UK ha superato la fase iniziale di forte frenata in vista di una recessione - ora tecnicamente evitabile.
Credit Suisse da parte sua afferma che l'impatto negativo della Brexit sia stato tutto sommato inferiore a quanto ci si era aspettati a fine giugno.
Per adesso, insomma, la Brexit sembra fare bene fa bene al regno Unito, ed un segnale è sicuramente il passaggio da previsioni di recessione a previsioni di crescita.