venerdì 27 gennaio 2017

LA CORTE SUPREMA DA' TORTO AL GOVERNO MAY: SU BREXIT DEVE ESPRIMERSI IL PARLAMENTO

Si conclude la vicenda giudiziaria iniziata con il ricorso di Gina Miller: per l'avvio di Brexit, il Governo avrà bisogno dell'approvazione del Parlamento.

Risultati immagini per westminster palaceLa Corte Suprema britannica si è espressa sulla ratifica parlamentare della Brexit dando torto al Governo May: l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea non potrà essere avviata senza prima essere approvata dal Parlamento.

La vicenda era nata alla fine di ottobre dell'anno scorso, quando la cittadina britannica Gina Miller, donna d'affari ed esperta di questioni legali, aveva presentato ricorso alla Corte di Giustizia contro la decisione di Theresa May di procedere all'avvio della Brexit direttamente e senza le consultazioni parlamentari, in virtù della cosiddetta "prerogativa reale".
La Miller aveva dichiarato di non essere contraria alla Brexit in quanto tale, ma di temere che l'azione portata avanti dal Governo senza il parere del Parlamento creasse una grossa frattura nella struttura democratica del Paese.

Dopo che la sentenza della Corte di Giustizia a favore della ricorrente, il Governo May aveva presentato ricorso alla Corte Suprema, il livello più alto nel sistema giuridico britannico.
I Giudici della Corte Suprema hanno di nuovo dato torto alla May, decretatando che il Parlamento dovrà esprimere il suo parere sull'avvio della Brexit con una votazione.

Il Governo non ha accolto favorevolmente questo giudizio, ma ha dichiarato che rispetterà la sentenza della Corte, ed ha già presentato alla Camera dei Comuni la proposta di legge per l'avvio dell'iter per l'uscita dall'Unione Europea. I parlamentari dovranno ora esprimere il proprio parere su questa proposta.