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Ricordiamo che Theresa May sostiene di poter procedere in maniera diretta all'avvio dell'articolo 50 in base alla "prerogativa reale", ossia al privilegio, riconosciuto all'esecutivo di una monarchia, di esercitare le azioni di governo direttamente per conto del sovrano.
Un contributo importante al dibattito di oggi è stato dato da Richard Gordon, rappresentante del Governo del Galles. "Noi non intendiamo bloccare o mettere in stallo la Brexit" sostiene Gordon "ma vi sono delle implicazioni istituzionali che vanno molto oltre la Brexit". Secondo Gordon, agire in base alla prerogativa reale non deve significare fare a meno della legge. "La Brexit è stato uno degli eventi che hanno maggiormente diviso il paese negli ultimi decenni", ha sostenuto.
Prima di Gordon aveva parlato Lord Wolffe, legale rappresentante del Governo Scozzese. "La questione è chi ha il poter di modificare la legge", ha affermato. "La prerogativa reale ha dei limiti, perchè è il Parlamento scozzese che decide come modificare le leggi della Scozia. Le convenzioni vogliono che il Parlamento britannico eserciti il suo potere nel rispetto del Parlamento scozzese. E' necessario un voto del Parlamento UK sull'avvio dell'articolo 50".
Intanto, il 7 dicembre il Parlamento ha approvato la richiesta, avanzata dai Laburisti, che i piani per l'uscita dall'UE vengano resi noti prima dell'avvio dell'articolo 50. Il Parlamento ha anche votato per rispettare le tempistiche del Governo sul processo di uscita.