venerdì 19 agosto 2016

LA SCOMMESSA DI RYANAIR PER DRIBBLARE LA BREXIT

Michael O'Leary con un colpo a sorpresa lancia per il 2017 un progetto di potenziamento delle rotte italiane con la benedizione del governo. La strategia: battere sul tempo Alitalia e easyJet e limitare i contraccolpi dell'uscita di Londra dalla Ue.

pubblicato da: www.repubblica.it

ROMA - Un miliardo di dollari di investimenti, di questi tempi, è sempre il benvenuto. Ne sa qualcosa il ministro Graziano Delrio che aveva spinto sull'acceleratore nei mesi scorsi e promesso il taglio della nuova tassa comunale sui biglietti aeroportuali. Un balzello che aveva mandato su tutte le furie il padrone indiscusso di Ryanair Michal O'Leary. Il quale, con piglio tipicamente irlandese, e quindi un po' mediterraneo nelle reazioni a caldo, per tutta risposta aveva tagliato di netto due rotte, Alghero e Pescara.

La scommessa di Ryanair per staccare le concorrenti e dribblare la BrexitCon quella tassa da 2,5 euro a persona, i costi per il vettore low cost che non di rado vende biglietti a meno di 10 euro, erano decollati. Di lì la situazione - anche sotto il profilo politico e del peso della compagnia in Italia - era montata a dismisura. Delrio ha pazientemente riallacciato i rapporti con O'Leary (e le altre compagnie, certo, ma soprattutto con gli irlandesi al primo posto in Italia per passeggeri) promettendo un ritorno allo status quo nelle tariffe da settembre e garantendo, nel contempo, delle aperture sulle norme che regolano gli scali regionali.

E così è stato: oggi O'Leary si presenta con un piano di investimenti forte e convincente. Dieci aeromobili stabili in Italia sono poco meno del 10% del totale degli aerei di Alitalia. Un passo che porterà all'assunzione diretta di oltre 200 tra piloti (circa 40) e 160 assistenti di volo, tutti con con base in Italia. Non solo: O'Leary incassa pure una linea più morbida sulla concorrenza degli scali minori in Italia che sui collegamenti, potranno avere quasi le stesse prerogative degli hub di Roma e Milano. In totale ci sono 44 nuove rotte, 21 a Roma e Milano e 23 negli altri aeroporti regionali, che porteranno la guerra delle tariffe con easyJet e Alitalia a livelli mai visti in precedenza. Un buon affare per i passeggeri, molto meno per la sostenibilità dei conti di Alitalia e soprattutto di easyJet: compagnia con base a Londra e terzo player in Italia che deve ancora scegliere quale strada percorrere in caso di Brexit.

La mossa congiunta governo-Ryanair parte dalla volontà di attrarre nuovi investimenti e porterà all'assunzione indiretta di altre 2300 persone negli scali italiani, visto che con l'aumento dei passeggeri previsto dal vettore low cost (3 milioni nel 2017, +10% sul 2016) tutta la filiera del comparto sarà obbligata per l'aumento del traffico ad assumere 750 persone circa per milione di passeggeri. Per Ryanair sarà una scommessa anti-Brexit che porterà la compagnia a superare la soglia dei 35 milioni di passeggeri l'anno, distanziando la numero Alitalia di oltre 10 milioni di persone, uno schiaffo proprio in casa dell'ex vettore di bandiera nazionale, che nonostante la cura araba di Etihad fatica ad imporsi proprio per i costi ancora troppo alti.

O'Leary, da gran fuoriclasse del settore aeronautico, ha già annusato in quale direzione si stia riposizionando il mercato: il terrorismo e lo choc del fallito golpe turco stanno spostando l'asse del turismo dal Nord Africa, vicino Est e Turchia verso i Paesi europei del Mediterraneo, su tutti Spagna, Portogallo (che crescono più di noi in termini di biglietti aerei) e Italia. Ecco perchè Ryanair scommette proprio su un 2017 espansivo per l'Italia e ci gioca una bella fiche da un miliardo di dollari.