mercoledì 9 novembre 2016

IL SOLE 24 ORE INTERVISTA GINA MILLER

La giornalista Mara Monti de Il Sole ci racconta la 51enne donna d'affari inglese che ha sfidato il governo May

Il noto quotidiano finanziario italiano ha pubblicato ieri un'intervista a Gina Miller, la business woman che ha fatto ricorso contro l'intenzione del governo May di procedere all'avvio della Brexit senza il voto del Parlamento.
Com'è ormai noto, l'Alta Corte di Giustizia ha accolto il ricorso, decretando che il Parlamento dovrà esprimere il proprio parere sulla Brexit, prima che il governo possa procedere all'avvio delle trattative. Il Governo si è appellato alla Corte Suprema, il livello più alto del sistema giudiziario britannico; ma la Miller è convinta che la Corte Suprema si esprimerà a favore della sentenza dell'Alta Corte, perchè si tratta di una questione politica e non legale.

Sulle motivazioni che l'hanno spinta a presentare il ricorso, la Miller innanzi tutto chiarisce che l'Alta Corte non si è espressa contro la Brexit, ma sulla opportunità che il Parlamento dia la sua approvazione in merito. Spiega poi che da dieci anni lei si occupa, insieme al marito, di trasparenza dei mercati finanziari, e che già da prima del referendum era dell'opinione che i processi interni all'Europa fossero diventati poco efficienti.

In merito invece alle previsioni per il futuro, la business woman si dice convinta che l'ipotesi del voto al Parlamento vincerà anche in Corte Suprema. Questo porterà ad una reazione positiva dei mercati, come del resto è successo subito dopo la sentenza dell'Alta Corte. Altro fattore positivo è il fatto che il consenso nei confronti delle ragioni del ricorso sta crescendo, tanto che anche la premier scozzese Nicola Sturgeon ha dimostrato di voler affiancare la Miller nella causa contro il governo May. Conclude affermando che sulla Brexit occorre avere le idee chiare, e che attivare il processo senza avere un progetto preciso sarebbe molto pericoloso.
Conclude affermando che, con l'uscita dell'UK dall'UE, la possibilità di una riduzione degli affari nella City è molto alta, e che vi è inoltre il rischio che i mercati si muovano verso la frammentazione.

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