venerdì 26 agosto 2016

A CHI IMPORTA DELLA BREXIT? IL SONDAGGIO ESCLUSIVO DI "L'ESPRESSO"

Gli italiani non sono preoccupati per l’addio di Londra. Ma compreranno meno prodotti inglesi. Un’analisi internazionale realizzata da Ipsos

pubblicato da: espresso.repubblica.it

A chi importa della BrexitGli svedesi preoccupatissimi, i francesi molto meno, i russi addirittura felici. E gli italiani abbastanza distaccati, anche se pronti - più di tutti gli altri concittadini europei - a boicottare i prodotti britannici e snobbare le vacanze Oltremanica. Sono sorprendenti i risultati del sondaggio sulle conseguenze della Brexit pubblicati da “l’Espresso” in esclusiva per l’Italia. Ipsos ha intervistato oltre 12mila adulti con meno di 65 anni in 16 Paesi: Australia, Belgio, Canada, Francia, Gran Bretagna, Germania, India, Italia, Giappone,  Polonia, Russia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Ungheria e Stati Uniti. I nove stati dell’Ue rappresentano, più o meno, tre quarti della popolazione del Vecchio Continente e l’80 per cento del suo Pil.

E così si scopre, attraverso tabelle e grafici, che per alcuni popoli l’addio del Regno Unito rappresenta un terremoto, per altri un lieve e trascurabile sobbalzo, per altri ancora perfino un sollievo. Per esempio, quattro cittadini europei su 10 sono tristi nel vedere Londra abbandonare Bruxelles, uno su due però resta indifferente. Anche qui i risultati rivelano atteggiamenti diversi: gli svedesi sono i più allarmati per il futuro (53 per cento) e affranti (48 per cento) per la Brexit, gli italiani molto meno (36 per cento), anche se più dei francesi (25 per cento). Quota che sprofonda al 6 per cento nel caso dei russi, che dalle risposte sembrerebbero quasi contenti e in larga misura (54 per cento) sono convinti che i cittadini britannici abbiano fatto la scelta giusta per il proprio Paese, ancor più dei sudditi di Sua Maestà (solo il 38 per cento).
Ma quali effetti avrà il referendum britannico? Secondo il sondaggio Ipsos italiani (44 per cento) e francesi (33 per cento) sono i meno preoccupati d’Europa dall’impatto della decisione per il loro Paese, agli antipodi rispetto a polacchi (58 per cento), svedesi e spagnoli (entrambi al 55 per cento), che temono conseguenze negative per il proprio futuro.«I nostri connazionali sembrano meno coinvolti, più distaccati degli altri cittadini europei. Se per i francesi si può parlare di rivalità storica con gli inglesi, per gli italiani è più complicato individuare la causa», spiega Chiara Ferrari, group director di Ipsos Public Affairs, l’istituto di sondaggi di Nando Pagnoncelli.

E l’Europa senza Regno Unito sarà più debole o più forte? A giudicare dalle risposte gli europei sembrano pessimisti: il 53 per cento ritiene che l’uscita avrà un impatto negativo sull’economia della Ue, mentre il 47 per cento crede che l’influenza europea sul palcoscenico mondiale risulterà affievolita. Anche in questo caso le opinioni risultano contrastanti: tedeschi (43 per cento) e francesi (37 per cento) sembrano meno intimoriti, in cima alla classifica invece si attestano polacchi e britannici (64 per cento), seguiti da svedesi e ungheresi (63 per cento), mentre gli italiani si trovano a metà (55 per cento).

Fuori dai confini del Vecchio Continente, invece, i più convinti che l’economia Ue subirà un contraccolpo sono i giapponesi (ben 69 per cento). «I cittadini britannici immaginano che la Brexit sarà determinante per il futuro della Ue, si percepiscono come membro cruciale», aggiunge Ferrari: «I Paesi fondatori, invece - Francia, ma anche Germania e Italia - sono meno inquieti rispetto alle nazioni di più recente ingresso, come Polonia e Ungheria, dove l’opinione pubblica attribuisce al Regno Unito un ruolo decisivo ed è molto pessimista sia per le ricadute sull’economia del continente sia per il ruolo dell’Europa nel mondo».